Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Luca - Lc 9,46-50
In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande. Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande». Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Ma è davvero un problema voler diventare “grandi”? In realtà tutto nella nostra natura umana è stato creato in modo tale da poter crescere: da neonati a bambini, da giovani ad adulti, anziani… Il nostro stesso corpo risponde a questa esigenza ed anche la nostra psiche. C’è una crescita anche spirituale che san Paolo descrive così: «Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino» (1Corinzi 13,11). Allora dov’è il problema? Perché Gesù interviene nella discussione sorta tra i discepoli? Il problema è questo: non il desiderio di “essere grandi”, ma di esserlo “più” di qualcuno! È il compararsi con gli altri che crea distanze, giudizi, che cambia a volta radicalmente i rapporti. Perché se tendo a diventare “più” grande degli altri, questi diventeranno per me rivali, avversari, competitori. Li guarderò con diffidenza, li temerò come possibili avversari. E da questo atteggiamento del voler diventare “più” di qualcuno nascerà poi l’invidia, la gelosia, la tristezza se qualcuno “mi supera” … Ecco perché Gesù interviene e ricorda che l’atteggiamento autenticamente cristiano è quello di aspirare a diventare grandi, sì, ma nell’amore! E ciò che ci rende grandi nell’amore è la risposta all’invito che Gesù fa a tutti noi: «Imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita» (Matteo 11,29). Lui è il più Grande di tutti eppure si è fatto piccolo a Betlemme; è il più Forte eppure ha sposato la nostra debolezza per essere con noi e come noi; è il più Ricco che si è fatto povero; è Dio che si è fatto Uomo! Ecco perché Gesù non ci insegna una falsa umiltà, un fingere di metterci all’ultimo posto salvo poi recriminare se gli altri non ci esaltano. Anzi ci esorta ad essere grandi, ma la cosa più grande è l’amore: «Aspirate alla carità» (1Cor 14,1). È la carità che vince le false grandezze umane; è la “debolezza in Dio” che ci rende forti nella vita, è la “stoltezza di Dio” secondo l’insegnamento di Paolo: «Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini» (1Corinzi 1,25). Come cristiani dobbiamo imparare a leggere la storia con gli occhi di Dio, dall’“alto” ossia da un punto di vista privilegiato che è l’altezza della Croce per fare della nostra vita un capolavoro di amore e di servizio, per non prevaricare su nessuno, per non escludere nessuno, per non considerare più gli altri come nemici o rivali, ma solo come fratelli coi quali camminare insieme, portando i pesi gli uni degli altri (cfr. Galati 6,2). Questo vuol dire essere grandi agli occhi dell’Amore.
Caro Gesù,
noi essere umani
siamo “malati di grandezza”,
facciamo sempre paragoni con gli altri,
tendiamo ad essere
sempre “più” di qualcuno
e soffriamo se invece
ci accorgiamo di essere
“meno” di qualcun altro…
Guarisci questa nostra smania
che non fa altro
che far crescere in noi
l’orgoglio, la tristezza,
la gelosia, il pregiudizio
o quel senso di non essere mai “abbastanza”:
cibi che avvelenano il cuore e la vita.
Aiutaci a rivalutare con Te
la scala dei nostri valori;
aiutaci ad innamorarci
di quella piccolezza evangelica
che ci rende grandi ai Tuoi occhi,
perché solo Tu sei lo specchio
dove trovare riflessa la nostra vera immagine.
Aiutaci a diventare grandi, anzi no…
grandissimi … ma nell’amore,
nella disponibilità al servizio,
in quella serenità del cuore
che ci fa smettere
di fare paragoni con gli altri
per considerarli tutti
come fratelli e sorelle
in cammino verso la Vita vera.
E ci sentiremo finalmente benedetti,
consapevoli dei doni che ci hai dato,
felici di metterli al servizio di tutti
per essere veramente grandi
nell’unica cosa che
ci rende autenticamente felici:
l’Amore!
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!