In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».
L’ultimo versetto è il vertice dell’insegnamento di Gesù: «Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». Espressione che al primo impatto potrebbe essere fonte di scoraggiamento per l’idea sbagliata che noi abbiamo di “perfezione”. Occorre ricordare che siamo ancora nel cuore del Discorso della Montagna iniziato col Vangelo delle Beatitudini (cfr. Matteo 5,1-12) e questo versetto costituisce, per usare una metafora, la cima del monte, il luogo più alto dal quale è possibile vedere il panorama nella sua ampiezza e profondità. La parola “perfetti” non rimanda ad una perfezione morale, all’essere sempre forti e super-performanti in tutte le situazioni della vita; a non cadere e non sbagliare mai. Significa invece essere “compiuti” nel senso che manifestiamo il nostro essere immagine e somiglianza di Dio nelle scelte quotidiane della vita, anche attraverso le povertà e miserie umane. E questo è bellissimo: le ferite, povertà, miserie, limiti – che per il mondo in cui viviamo sono problemi e che ci sembra siano ostacoli insormontabili per la felicità che inseguiamo – sono in realtà il “luogo” e il “modo” con cui il Padre mi salva! Ora, se Dio è Amore e noi siamo Sua immagine e somiglianza, essere “compiuti” vorrà dire semplicemente amare col Suo Cuore che ci appartiene veramente visto che siamo figli Suoi. Il Vangelo di oggi in definitiva ci sta ricordando qual è la nostra vera vocazione: amare ed essere amati! Ecco perché Gesù spinge l’acceleratore sul pedale dell’Amore: non perché dobbiamo conquistare punti in nostro favore presso di Lui, ma perché se amiamo “così” saremo felici! E Lui vuole solo la nostra felicità ossia la nostra compiutezza nell’amore. In fondo, proprio il comando di amare addirittura i nemici è l’annuncio di quanto sia grande il nostro cuore; è la rivelazione di cosa diventiamo capaci se accogliamo il Suo Amore per noi e ci fidiamo veramente di Lui. L’amore per il nemico è medicina potente perché è gratuità assoluta e guarisce i nostri amori malati di egoismo, di dominio, di paure. Se l’amore non è gratuito non si manifesterà come interesse dell’altro per ciò che lui è, ma per ciò che lui mi può dare! E questo non è più amore! Un ultimo rilievo. Gli imperativi usati da Gesù: “Siate perfetti”, “amate i nemici” non devono essere tradotti come un “dovete fare così”, ma: “potete” fare così. Questo è stupendo: manifesta la pedagogia dell’amore di Gesù per noi poiché sa molto bene quanto siamo piccoli e deboli e rimarremmo schiacciati dai sensi di colpa se Lui ci ponesse di fronte a degli obblighi assoluti! Invece Lui ci fa comprendere che “possiamo” farcela, col Suo aiuto, attraverso un cammino che dura tutta la vita, ma che conduce certamene a quella pienezza del cuore che in fondo è il segreto del nostro essere “perfetti” o meglio “compiuti” nell’amore.
Caro Gesù,
questa pagina evangelica mi sgomenta…
Come è possibile “amare i nemici”?
L’istinto mi porta a ricambiare
con la stessa moneta!
Così però non trovo pace…
Ma la Tua Parola oggi
irrompe come lo scirocco
che riscalda il cuore e spazza via
i pensieri negativi.
Sento che Ti poni accanto a me
per sostenere i miei passi fragili
nel bene e nell’amore
e mi dici con dolcezza che posso farcela,
che l’unico modo per essere veramente felice
è amare, sempre, per primo, senza calcoli
né attese di ricompense.
Così l’amore per i “nemici”
si fa preghiera per chi mi ha provocato dolore
e il rancore lascia il posto
ad un sentimento nuovo: la compassione.
Sì, Gesù, mi fai provare pietà
per le miserie degli altri
come Tu hai avuto pietà delle mie
e mi ritrovo a chiedere perdono per loro,
come hai fatto Tu sulla Croce.
E all’improvviso mi accorgo
che inizio a pensare come Te,
a parlare come Te,
ad agire come Te.
L’amore immenso
che hai riversato nel mio cuore
lo ha dilatato e riscaldato.
Ora vedo ogni cosa con occhi nuovi
e mi rendo conto che fidandomi
della Tua Parola sono diventato
figlio del Padre e fratello Tuo.
Non ho più bisogno di vivere di rancore,
ma solo di amore.
Hai vinto Signore.
Sì, ancora una volta ha vinto l’Amore.
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!