Un dono del Cielo. Un’immagine ricca di simboli. Un segno concreto, tangibile, della Sua costante presenza accanto a noi. La portiamo sul cuore, perché batta all’unisono col Suo. La contempliamo spesso, per ricordare il suo amore materno. Tutto questo è per noi la Medaglia Miracolosa. E alla Cittadella l’abbiamo celebrata con gioia il 27 novembre, dopo un Triduo ricco di spiritualità. Che ci ha proiettati verso l’imminente solennità dell’Immacolata.
“O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo”. Questa la giaculatoria insegnata dalla Vergine a s. Caterina Labourè il 27 novembre 1830. Queste le parole benedette incise su ogni medaglia miracolosa. Parole che profetizzavano, in forma orante, il grande dogma mariano proclamato nel 1854 e confermato quattro anni più tardi dalle apparizioni di Lourdes: “Io sono l’Immacolata Concezione”.
Più volte abbiamo ripetuto questa breve preghiera nel corso del Triduo. A partire da venerdì 24 novembre. In cui, con gli amici del Pio Sodalizio per le Anime del Purgatorio, abbiamo suffragato i nostri defunti con la s. Messa. Preceduta dal canto della Coroncina all’Immacolata: una continua, gioiosa lode alla Vergine Santa. Nell’omelia p. Francesco si è soffermato su un particolare dell’apparizione di Rue du Bac, così come ci è narrato dalla stessa veggente: “Mi sono messa in ginocchio con le mani appoggiate sulle ginocchia di Maria. Il momento che ho passato così è stato il più dolce di tutta la mia vita”. Ecco allora l’invito ad andare anche noi incontro a Maria, per lasciarci abbracciare da lei in ogni istante. E anche stavolta abbiamo offerto una piccola processione penitenziale, nel freddo della sera, fino alla cappella delle Anime del Purgatorio. Affidando le anime dei nostri cari alla potente intercessione dell’Immacolata.
Sabato 25 è stata una giornata tutta speciale. Perché dopo la s. Messa ha avuto luogo la prima assemblea generale dei Pellegrini dell’Immacolata. Nel corso della quale due postulanti dei Piccoli Fratelli e Sorelle dell’Immacolata hanno offerto la loro testimonianza vocazionale. A seguire, la cena insieme, in un clima di vera famiglia. E poi tanti giochi per intensificare i rapporti di amicizia tra i membri della nostra Fraternità laicale.
Domenica, ultimo giorno del Triduo, è stato abbondante il nutrimento spirituale con le tre sante Messe. Il Vangelo (Mt 25,31-46) ci ha aperto il vasto orizzonte delle opere di misericordia, sulle quali saremo giudicati alla fine della vita. Ne ha parlato diffusamente p. Francesco, proponendo spunti concreti di applicazione nella vita quotidiana. P. Santo Donato ha scosso le coscienze richiamando alla responsabilità altissima che abbiamo davanti a Dio, grazie al nostro libero arbitrio. Che può fare di noi dei santi o delle bestie. E ci ha invitati a fare della nostra vita un servizio d’amore, secondo gli insegnamenti del Vangelo e sulle orme di p. Kolbe. A partire da piccoli gesti quotidiani di perdono, accoglienza e collaborazione, soprattutto in famiglia.
Numerosissimi i pellegrini che hanno riempito la cappella lunedì 27 novembre! Tutti raccolti sotto i raggi luminosi che emanano dalle mani immacolate di Maria. La catechesi si è concentrata sui simboli presenti sul retro della medaglia. Definiti da studiosi del calibro di Jean Guitton “un piccolo trattato di mariologia in immagini”. A partire dai due Sacri Cuori, posti sullo stesso livello ed entrambi connotati da segni di sofferenza (la corona di spine e la spada). Così come la lettera M sormontata dalla Croce. Tutto ci parla del legame inscindibile tra Madre e Figlio nell’opera della redenzione. Le dodici stelle sono poi un chiaro riferimento alla Chiesa. E formano un vero e proprio perimetro che sembra racchiudere tutte le altre immagini. Per ricordarci che solo all’interno della Chiesa possiamo incontrare pienamente Gesù e Maria.
Pochi giorni dopo siamo entrati in un nuovo, più intenso tempo di grazia: la Novena dell’Immacolata. Le due sante Messe quotidiane, molto partecipate, sono il segno di un amore a Maria che cresce sempre più nei cuori di tanti fedeli. Tra cui alcuni gruppi che hanno visitato la Cittadella in questi giorni: la Comunità Capi Scout FSE Delianuova 1 e i Giovanissimi della parrocchia “Maria SS. di Porto Salvo” di Cannitello. La Cittadella si conferma come piccolo faro di spiritualità mariana. Che desidera collaborare alla realizzazione del sogno di san Massimiliano Kolbe: “conquistare all’Immacolata il mondo intero ed ogni singola anima che esiste ed esisterà, sino alla fine del mondo” (SK 137.)