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Il povero di Dio

Il povero di Dio

San Giuseppe è il modello dei poveri in spirito, di coloro che tutto aspettano dal Padre. È anche il modello del “figlio amato”. Cioè di colui che riconoscendosi bisognoso e in tutto dipendente dal Padre, si mette alla ricerca della sua volontà. Uomo dei dubbi, uomo del tormento interiore, san Giuseppe riesce a condurci per mano non in una vita senza problemi, senza ombre. Ma in una vita che conosce l’affanno, la stanchezza, il dolore. In mezzo alla tempesta della vita san Giuseppe non si avvilisce, non condanna Dio ma lo ricerca con maggiore intensità. E nel momento in cui pensa di agire per far fronte al dolore che prova nel cuore, subentra il sonno. Il sonno dell'abbandono e della fiducia in Dio. Dio parlerà al suo cuore. E Giuseppe starà ad ascoltare senza opporre resistenza. Egli allora è l’uomo giusto a motivo della sua fede.

Alla Cittadella dell’Immacolata festeggiando la solennità di san Giuseppe, abbiamo voluto mettere in luce come la sua paternità e la sua vocazione di custode abbracciano ciascuno di noi. Lui che ha difeso e custodito la vita del Bambino Gesù e si è preoccupato di prestare sostegno e soccorso alla Vergine Santa, si dimostra ancora come un santo che aiuta, protegge e custodisce coloro che lo invocano con fede viva.

Nella S. Messa ci sono state date da p. Santo alcune linee guida sulla vita di san Giuseppe. E, sul suo esempio, anche per la nostra vita. Prima tra tutte è l’ascolto della Parola di Dio. San Giuseppe era "un cultore della Parola di Dio, dipendente dalla Parola di Dio. La ascoltava, la faceva sua. E ogni avvenimento, ogni azione della sua vita erano sempre illuminati dalla Parola di Dio. Questo è molto bello anche per noi, perché l’amore a san Giuseppe ci spinge ad imitarlo e a trovare in quella Parola le soluzioni, le consolazioni a tutto ciò che ci viviamo”. Una Parola che deve "condizionare, illuminare e guidare la nostra vita".

Ma San Giuseppe è anche “uomo eucaristico”. Cioè colui che per primo ha adorato l’Eucarestia. Ma in che modo? “Stringendo tra le braccia Gesù Bambino, educando Gesù, guardando Gesù. San Giuseppe non aveva l’Eucarestia, ma aveva l’umanità di Cristo”. San Giuseppe poi è stato il primo discepolo di Maria: “Maria era una maestra speciale. Condividendo la vita insieme chissà quante domande da parte di Giuseppe, e chissà quante risposte date da Maria, che era la Sede della Sapienza”. Anche noi come san Giuseppe possiamo rivolgerci a Maria. Cerchiamola, invochiamola, ricorriamo a lei più spesso. E le risposte non mancheranno!

Infine, san Giuseppe come patrono della buona morte. A cosa serve parlare della morte? A vivere meglio. “Tutto passa. Finisce la giovinezza, finiscono i compiti che abbiamo ricevuto. E poi arriva la morte, che è la verifica della nostra vita. Non esorcizziamo la morte, ma parliamone per distaccarci dalle cose di questo mondo e vivere, già ora, uniti a Dio”. San Giuseppe ha vissuto alla scuola di Maria e di Gesù. Ed è morto assistito da questi due grandi amori. Anche noi, ad imitazione di san Giuseppe, siamo chiamati a ricercare la compagnia di Gesù e di Maria. E alla luce dell’Eucarestia e della Parola di Dio, camminare sicuri lungo la via che ci è stata messa dinanzi.

Alla custodia di san Giuseppe abbiamo affidato in modo particolare due nostri Fratelli, p. Francesco Iermito e p. Francesco Vivona. Che hanno festeggiato in questo giorno il loro terzo anniversario di sacerdozio. Come allora non dare qualche pennellata sul sacerdozio, e far riscoprire questa speciale vocazione? P. Santo ha definito il sacerdote come “mistero di fragilità e mistero di umanità”. E ha aggiunto: “Gesù ha le mani del sacerdote per assolvere, per consacrare. Ha il suo cuore per annunciare, per donare, per compatire e per amare”. Insieme ai tanti amici che hanno preso parte alla celebrazione eucaristica, abbiamo festeggiato questo evento di grazia, affidando i nostri sacerdoti a san Giuseppe. A lui abbiamo chiesto di “custodirli, farli crescere nella santità di vita e nel servizio alla Chiesa”.

Anche loro come san Giuseppe hanno scelto di corrispondere pienamente al progetto di Dio, di rispondere alla sua chiamata, di essere padri e accostarsi alle anime con umiltà e bontà, vivendo in comunione profonda con il cuore di Maria.

Avvolti da questa atmosfera di festa, di gratitudine e di preghiera, non possiamo che rivolgerci ancora una volta allo sposo della Vergine Maria. Chiedendo a lui l’assistenza e la protezione di cui abbiamo tanto bisogno: “A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo. Assistici propizio dal cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e copri ciascuno di noi con il tuo patrocinio, affinché col tuo esempio e con il tuo soccorso possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in Cielo”. Sia san Giuseppe a mostrarci la strada della santità. Che sempre ci mette in movimento, e richiede il continuo "Fiat" del cuore!

Orari

Sante Messe Domenicali

8.30
10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.15 Lodi e Santa Messa (Lun, Mar, Mer)
6.30 Lodi e Santa Messa (Gio, Ven, Sab)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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