5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

14 Gennaio 2025 - Martedì

14 Gennaio 2025 - Martedì

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Questo è il primo esorcismo praticato da Gesù nel Vangelo di Marco. E rivela la volontà di Dio di liberarci dal Male, confermata fra l’altro dall’unica preghiera che Gesù ci ha insegnato e consegnato, il Padre nostro, la cui ultima richiesta è rivolta proprio alla liberazione dal male. Non è una richiesta volta solo ad ottenere la liberazione dai “mali”: malattie, tribolazioni, cattivi incontri, insuccessi… In realtà chiediamo di essere liberati dal potere che il Maligno esercita sulla nostra vita e la cui manifestazione ordinaria sono le tentazioni cui tutti siamo soggetti quotidianamente. Ecco perché come chiediamo “il pane quotidiano”, così chiediamo anche di essere liberati dalle tentazioni quotidiane. Come possiamo fare? Dove trovare la “forza” per resistere alle suggestioni maligne? La vita come discepoli di Cristo si rivela essere una vera e propria “Logo-terapia”, una terapia della Parola: «Taci! Esci da lui!». Gesù è “la Parola/Logos” fatta carne che mette a tacere il Maligno. Può farlo solo Lui perché ha autorità/potere divini. La Parola/Verità mette a tacere la menzogna; la Parola/Via illumina e ci svela le trappole che il Male dissemina lungo i nostri percorsi umani; la Parola/Vita neutralizza per sempre le trame di morte del Male; la Parola/Amore vince per sempre l’odio terribile e distruttivo del Male. E se all’inizio della Creazione il Maligno era stato così abile da far creare nell’Uomo false immagini di Dio, adesso Gesù ci rivela con la Sua Parola chi è veramente Dio: il Padre; e chi siamo veramente noi: figli, amati sino alla follia della Croce. Gesù pertanto ci sta donando la medicina per combattere e vincere le tentazioni: la Parola. E Gesù sarà così fedele alla Parola/Sé stesso che per non ritirarla giungerà a morire per noi. Possiamo davvero dirlo: è un Dio… di Parola! Ecco perché dobbiamo innamorarci della Parola di Dio, leggerla ogni giorno e non è importante che la “sappiamo spiegare agli altri” o che comprendiamo tutti i dettagli che solo gli esegeti sono capaci di mettere in evidenza. Se leggo un brano del Vangelo devo sempre chiedermi cosa Gesù voglia dire e dare a me personalmente, nell’oggi della mia vita. In ogni racconto Lui sta parlando a me, alla mia vita e la Sua Parola, accolta, creduta, amata “mette a tacere” le tante voci di confusione e di rabbia e di rancore e di giudizio e di lussuria… che il Maligno mi insinua continuamente. Ancora due cose da mettere in evidenza sulla Parola di Gesù, su Gesù che è la Parola. L’Evangelista evidenzia lo stupore degli ascoltatori sottolineando che «insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi». La parola “autorità” si può tradurre anche con la parola “potere”. Nel primo caso, autorità ha due radici etimologiche molto interessanti. La prima deriva dal latino auctor/autore, per cui Marco sta dicendo che chi ascoltata Gesù avvertiva nella Sua Parola la radice di ogni cosa; auctor è il padre, il principio della vita. E proprio nel tempo natalizio abbiamo ascoltato Chi era questo principio: «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste» (Giovanni 1,1-3). La Parola ha autorità perché chi l’ascolta intuisce che in ogni cosa creata c’è l’impronta del Verbo, che Lui è l’Archetipo di ogni cosa creta. La seconda etimologia latina rimanda al verbo augere/aumentare: la Parola di Gesù fa “aumentare” in dignità chi l’ascolta/accoglie. Basterebbe pensare alla folla di poveri e malati e diseredati che ascolta il Discorso della Montagna, le Beatitudini: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli…» (Matteo 5,3). O all’adultera salvata dalla lapidazione che non incontra il giudizio di Dio, ma la misericordia: «“Nessuno ti ha condannata?”». Ed ella rispose: “Nessuno, Signore”. E Gesù disse: “Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più”» (Giovanni 8,10-11). Perfino il ladrone sperimenterà l’“autorità” della Parola di un Moribondo come lui che gli sta promettendo di portarlo subito con Sé in Paradiso (cfr. Luca 23,42-43). La seconda parola: “potere” (dal greco exusía) traduce l’ebraico shaltan (da cui la parola sultano, colui che comanda). Essa indica il potere/forza di Dio di “dire” e “fare” ciò che dice. Prendete ad esempio le prime parole della Creazione: «Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu» (Genesi 1,3). È potente la Parola di Dio perché Dio è Amore e l’Amore è la cosa più potente che esista in questo mondo… e nell’Altro. Ed è interessante notare come questo “potere/autorità” Gesù lo partecipa a noi attraverso il Battesimo e la vita sacramentale: «A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio» (Giovanni 1,12). È un’autorità/potere grandissimo: vivere come figli di Dio! E quando l’“amore per il potere” lascerà posto finalmente al “potere di amare” potremo dire con Gesù: «è giunto a voi il regno di Dio» (Matteo 12,28).

Caro Gesù,
come è bello dopo duemila anni
sperimentare la potenza/autorità
della Tua Parola.
Tu lo sai che il Male
è più forte ed intelligente di noi;
che le sue parole e suggestioni
vincono spesso sulle nostre intelligenze,
sulle nostre coscienze addormentate.
E per questo Ti poni innanzi a lui
e gli ordini per ognuno di noi: “Taci!”.
Fallo tacere, Gesù:
quando fa di tutto
affinché non Ti crediamo
e non ci fidiamo di Te;
quando ci ispira pensieri
di rancore e vendetta;
quando ci “aiuta” a formulare
giudizi impietosi e senza appello
su chi ci sta accanto;
quando ci suggerisce
pensieri di scoraggiamento
e fa di tutto perché la nostra autostima
raggiunga i livelli più bassi;
quando ci illude che amare
è solo provare piacere,
senza verità e responsabilità
e che bisogna pensare solo a sé stessi;
quando ci grida con violenza
nei momenti di sofferenza
che sì, Tu esisti, ma non ci ami
e godi nel farci soffrire;
quando i nostri “perché”
gridati al Cielo e a noi stessi
ritornano indietro come boomerang
e feriscono le nostre speranze.
Gridagli per noi: “Taci!”.
E nel silenzio che pian piano
avvolgerà i nostri cuori
si crea la condizione
per accogliere la Tua Parola
che ci assicura e consola:
“Io sarò con voi, tutti i giorni,
sino alla fine dei tempi”.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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