5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

23 Gennaio 2025 - Giovedì

23 Gennaio 2025 - Giovedì

In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Marco questa mattina ci racconta una giornata tipo di Gesù dalla quale possiamo cogliere delle perle di rara bellezza e concretezza per la nostra vita. Una folla immensa si accalca intorno a Gesù poiché la Sua fama di grande carismatico ed operatore di miracoli si era diffusa in tutta la regione.
È un’umanità simile a quella di ogni tempo: stanca, afflitta da varie malattie e tribolazioni tormentata dagli spiriti maligni. Non c’è molta dissomiglianza con quella contemporanea. O forse una differenza sostanziale possiamo segnalarla: l’umanità sofferente di oggi non si accalca più intorno a Gesù!
Le chiese si svuotano. Le statistiche relative al dato di frequenza della Messa domenicale ci dicono, per esempio, che in Italia i cattolici “praticanti” sono circa il 12%. In compenso si affollano… le Spa, le palestre, le discoteche, i villaggi globali e virtuali dei social… Luoghi, insieme a tanti altri, che non vanno assolutamente “demonizzati”, ci mancherebbe… È solo per dire che l’Uomo cerca di riempire le proprie voragini esistenziali con dei rimedi momentanei, piccoli “anestetici” il cui effetto passa in fretta lasciando poi il posto ai tanti dolori esistenziali e alla mancanza di senso. Le “ubriacature” della vita durano poco… Poi ci si risveglia e bisogna fare i conti con le domande esistenziali di sempre: “Chi siamo, da dove veniamo, dove stiamo andando, che senso ha il dolore, l’amore, cos’è la libertà, cosa c’è dopo questa vita…?”.
Torniamo al Vangelo. Per non farsi schiacciare dalla folla Gesù chiede ai discepoli di procurarGli una barca; è chiaro il riferimento alla barca/Chiesa che avrà il compito sino alla fine dei tempi di annunciare e donare Gesù all’Uomo. Infatti Gesù dirà a Simon Pietro dopo la pesca miracolosa: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini» (Luca 5,10). È una barca chiamata a navigare mari tempestosi (cfr. Marco 6,45-52) e che tuttavia anche nelle tempeste, soprattutto nei momenti più drammatici, sempre si dirà dire dal Suo Signore che cammina sulle acque: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (Marco 6,50). E quand’anche dovesse sembrare che tutto l’Inferno di scateni contro di essa, questa barca/Chiesa dovrà ricordarsi della promessa del Suo Signore: «Le potenze degli inferi non prevarranno su di essa» (Matteo 16,18). Ed è evidente che questa barca/Chiesa è anche la mia e la tua vita e ciò che il Signore ha promesso per essa vale anche per la nostra esistenza terrena.
Inoltre l’Evangelista aggiunge un particolare: Gesù ha chiesto una barca “piccola”! Stupenda questa annotazione che raggiunge anche il nostro vissuto quotidiano. Gesù cerca la nostra piccolezza! Non vuole un… transatlantico! Gli basta un posticino sulla piccola barca della mia/tua vita. A volte noi pensiamo di dover essere perfetti per seguire il Signore, di avere sciolto tutti i nodi e di aver compreso tutto per poterLo accogliere e non comprendiamo invece che l’unica cosa di cui Gesù ha veramente bisogno è la nostra “piccolezza”, fortificata solo dalla fiducia incondizionata nel Suo Amore. Proprio come i discepoli, profondi conoscitori del lago di Tiberiade, delle sue correnti e dei suoi venti improvvisi, esperti pescatori che si fidano e affidano… ad un Falegname! Spero di riuscire a rendere chiaro il paradosso…
Sì, Gesù vuol servirsi della nostra piccolezza, delle nostre fragilità che tanto ama e che attirano su di noi la Sua misericordia. L’annuncio del Suo Amore per l’Uomo passerà ordinariamente sempre… attraverso l’Uomo! È questa la logica dell’Incarnazione. Ecco perché è assolutamente fuori del pensiero di Dio quel detto che tanto circola oggi, soprattutto fra i giovani: “Cristo sì, Chiesa no!”. Sarà sempre una “piccola barca” ad annunciarci Gesù: un povero prete come me, un catechista, una mamma di famiglia che crede in Gesù e lo ama; i poveri di qualsiasi genere che sono sacramento della presenza di Gesù, come Lui stesso ci ricorda: «I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me» (Marco 14,7).
Infine, un’ultima annotazione: Gesù intima al Maligno di non rivelare la Sua identità, poiché sotto esorcismo gli spiriti impuri gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Perché Gesù impone il silenzio? In fondo, Gli stavano facendo… pubblicità…! Il motivo è semplice. Questo atto di fede sulla Sua identità di Figlio di Dio dovrà essere professata non in presenza dei Suoi miracoli perché sarebbe stato facile fare di Lui una sorta di mago che risolve i problemi della fame del mondo (cfr. la moltiplicazione dei pani: Giovanni 6,5-14) o le malattie di ogni genere. Sarebbe stato facile pensare di Lui che fosse venuto a svuotare ospedali e cimiteri… E d’altra parte non è difficile immaginare che tra la folla che adesso lo sta schiacciando ci saranno stati molti che di lì a poco avrebbero gridato: “Crocifiggilo, crocifiggilo!” …
Gesù non ha bisogno di facili entusiasmi pronti a sgonfiarsi alle prime prove. Invece rimanda la confessione della Sua identità a quando Lui stesso subirà il male e la morte. Solo allora sarà autentica! Perché si capirà il messaggio fondamentale: Dio è Amore ed è venuto a condividere tutto ciò che l’Uomo vive su questa terra. Ecco perché sarà potentissima la professione di fede del “buon ladrone”: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno» (Luca 23,42); e quella del centurione romano ai piedi della Croce che «avendolo visto spirare in quel modo, disse: ‘Davvero quest’uomo era Figlio di Dio!’» (Marco 15,39). Non solo nelle grandi gioie, ma anche dentro le vie crucis della nostra vita è possibile riconoscere davvero l’Amicizia di Dio per noi. Solo quando la vita ci ha piegati e piagati è possibile riconoscere il Volto del Crocifisso che si fa Cireneo delle nostre scalate ai tanti calvari dell’esistenza e sperimentando la Sua consolazione possiamo dire con autorità e credibilità: «Tu sei il Figlio di Dio!».

Caro Gesù,
la domanda sulla Tua identità
ci accompagna da duemila anni.
Ma non sempre
le risposte sono giuste,
spesso si dicono tante cose
sbagliate su di Te.
Errori che spesso
coinvolgono anche noi “cristiani”.
E Tu per tutta risposta
ci mandi a scuola
non da teologi di professione,
ma da personaggi del Vangelo
piuttosto “improbabili” e talora
“bocciati” nella vita.
Cominciando da tre pagani
provenienti da lontano,
i Tuoi amici, i Magi
che Ti hanno trattato
come un vero Dio.
Un’altra volta
ci hai mandato a scuola
da Zaccheo, il pubblicano disprezzato da tutti,
sceso in fretta da un albero
per farTi entrare a casa sua.
E un’altra volta ancora
siamo stati a scuola da un’adultera
che ci ha insegnato a lavare i piedi di Dio
con le lacrime della gratitudine e dell’amore.
Perfino un ladrone ci ha detto
chi sei davvero Tu,
quando ha chiesto a Te,
Nazareno che morivi
come l’ultimo degli uomini,
di portarlo con Te nel Tuo Regno.
E come se non bastasse ancora,
oggi Ti fai rivelare dal… Maligno,
il Tuo e nostro nemico giurato,
che pure è costretto
a dire la verità su di Te:
«Tu sei il Figlio di Dio!».
Aiutaci, Gesù, a riconoscerlo con il cuore,
a confessarlo con la vita,
a crederlo con la passione dei Santi.
E anche noi diventeremo,
nel nostro piccolo,
testimoni della Bellezza e della Verità
del Dio che ha voluto farsi come noi!

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

Liturgia

Orari

Sante Messe Domenicali

8.30
10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.15 Lodi e Santa Messa (Lun, Mar, Mer)
6.30 Lodi e Santa Messa (Gio, Ven, Sab)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

Logo bianco Cittadella dell'Immacolata