Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!
Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:
Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 19,25-27
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Oggi la Chiesa pone al centro della nostra attenzione/celebrazione/contemplazione la presenza di Maria ai piedi della Croce. Esperienza che Le farà sperimentare il dolore più atroce ed umanamente inconsolabile che esista: la perdita di un figlio e, nel Suo caso, la morte del Figlio di Dio! In quel momento sulla terra solo Lei conosceva la vera identità di quell’Uomo appeso alla Croce: chi consegnava lo spirito al Padre in un atto di estrema fiducia era il Figlio di Dio!
Vale allora la pena rivisitare la scena evangelica dell’affidamento, dove si manifesta non tanto la premura filiale per la sorte di Maria, quanto la preoccupazione di Gesù per l’umanità rappresentata da Giovanni. Il brano costituisce il Testamento del Signore per cui possiamo dire che è espressa volontà di Dio che l’Umanità di ogni tempo sia affidata alla cura materna e spirituale della Madre di Gesù.
Cara Mamma il tuo cammino iniziato circa trent’anni prima, arriva ai piedi della Croce. Quanto hai temuto questo momento, quanto hai sperato forse che non arrivasse mai! Quanti sogni hai fatto su questo Figlio, quanti desideri: di proteggerLo, di custodirLo … ma sapevi che non ti apparteneva, non del tutto. Che cammino che hai fatto, Maria, che peregrinatio fidei: da Madre di Dio ad Ancella, a Discepola; da Immacolata ad Addolorata. Che svuotamento! Come hai dovuto spogliarti di pezzi di cuore strada facendo, come hai dovuto farti sempre più povera, sempre più umile, sempre più obbediente. Non hai negato nulla a Dio mai, mai! Dio ti ha chiesto tanto perché sapeva che Tu gli avresti dato tutto senza riserve, anche quando non capivi, Vergine bella!
Ora sei sotto la Croce. Un brano della Lumen gentium ci fa da guida per meglio comprendere la fecondità del cammino compiuto da Maria fino alla Croce: «Anche la beata Vergine ha così percorso il suo pellegrinaggio di fede e ha serbato fedelmente la sua unione col Figlio fino ai piedi della croce, dove, non senza un disegno divino, se ne stette, soffrendo profondamente col suo Unigenito, associandosi con animo materno al sacrificio di Lui, amorosamente consenziente all’immolazione della vittima da Lei stessa generata» (Lumen gentium, 58).
Quanto hai sperato che accadesse qualcosa. E ora i tuoi occhi sono fissi sull’Unigenito. Come lo abbracci con quello sguardo, come vorresti toccarlo e non puoi nemmeno questo. È lì, davanti a Te, ma non puoi nemmeno toccarlo, ormai è elevato da terra! Sì, puoi toccarlo, solo toccando la Croce! Ora cara Mamma si realizza quella parola: «Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me» (Giovanni 12,32), ma ancora una volta la prima ad essere attirata sei Tu, Tu che sei la sua Mamma, Tu che gli hai dato il latte, Tu che lo hai educato, Tu che gli hai insegnato a parlare, Tu che hai insegnato a pregare a Colui che sarà pregato e adorato da tutta l’Umanità!
Che scambio che ti si chiede, Mamma cara: ti viene dato un uomo al posto di Dio, il discepolo al posto del Maestro e tu dici “Sì”. Il tuo è l’Amen radicale alla volontà di Dio. In Te non c’è il sì e il no (cfr. 2Corinzi 1,17-20). Quel Tuo “Sì” non è mai diventato “no”, e neanche “ni” come accade per noi… è sempre rimasto sì. Il Tuo è stato un pellegrinaggio della fede che è diventato un pellegrinaggio delle relazioni, vissuto attraverso momenti drammatici che non hanno diminuito bensì hanno accresciuto la Tua fede. Ancora una volta, Vergine Santa come a Nazareth hai allargato il Tuo grembo, adesso allarghi il Tuo Cuore perché tutta l’Umanità deve entrare in Te e devi partorirla con lo Spirito Santo alla vita di grazia; tutti, anche i peccatori; soprattutto i peccatori «perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù» (Romani 3,23-24) ! Grazie, Mamma, per il tuo Sì senza riserve!
Questa Virgo fidelis è nostra Madre!!! È il rifugio dei peccatori. Victor Hugo nel suo celebre romanzo I Miserabili scrive che Adamo, dopo l’omicidio di Abele da parte di Caino esclama: “Povero Abele”; Eva, invece dice: “Povero Caino”. Questa è sempre la reazione di una madre!!! Una compassione che si apre all’accoglienza di tutti, senza riserve. Perché nel Cuore Immacolato e Addolorato di Maria c’è posto per tutti.
Caro Gesù,
ai piedi della Croce
troviamo sempre la Tua Mamma, Maria!
L’hai voluta accanto a Te,
partecipe della Tua sofferenza.
Tu l’Agnello di Dio
che toglie il peccato dal mondo;
Lei la Bella Agnella
che unisce il Suo Cuore materno
all’immolazione della Vittima
da Lei stessa generata.
Tu l’Innocente che si fa carico
del Male del mondo;
Lei l’Immacolata che ripete il Suo “sì”:
a Nazaret nella gioia,
ora sul Calvario nel dolore,
ma sempre per amore Tuo e dell’Umanità.
Grazie Gesù perché
quel Triduo drammatico
si è concluso
con immensi doni da parte Tua:
il Giovedì Santo ci hai donato l’Eucarestia;
il Venerdì Santo ci hai donato Tua Madre;
il Sabato Santo ci hai donato la Tua Risurrezione!
Sì, perché Tu sei un Dio che dona tutto,
sempre, a tutti, con immenso Amore!
E allora donaci oggi
il cuore di Giovanni
per accogliere la Tua Mamma anche noi,
tra le cose più essenziali della vita.
Donaci lo spirito della Tua Mamma
per accoglierTi nella Parola
e farTi vivere nelle nostre vite!
Togli dai nostri cuori
la paura di amarLa troppo
perché nessuno l’ha mai amata
e mai l’amerà come l’hai amata Tu!
E diventeremo
annunciatori credenti e credibili
di un’autentica civiltà dell’Amore!
Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

