5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

11 Luglio 2025 - Venerdì

11 Luglio 2025 - Venerdì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 19,27-29

In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

I discepoli sono ormai al seguito di Gesù già da molto tempo e sorge nel loro cuore una domanda di cui si fa portavoce il buon Pietro: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». È vero che noi uomini abbiamo l’esigenza di quantificare i risultati dei nostri sforzi. Facciamo continuamente calcoli per sapere se ci conviene o meno fare una cosa. Non c’è niente da fare: la nostra natura umana ferita dal peccato originale ha costantemente paura di “perdere”, di “non guadagnarci” abbastanza. Pur essendo creati per la relazione, abbiamo circondato il nostro cuore di muri e filo spinato e porte blindate perché facciamo fatica a donare e donarci gratuitamente. Ecco perché Gesù ci offre la medicina: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Matteo 10,8). E negli Atti degli Apostoli, san Paolo ripete un detto del Signore che non si trova nei Vangeli: «Si è più beati nel dare che nel ricevere!» (Atti 20,35). Ma in questo caso non c’è in gioco solo l’aspetto materiale. Pietro e gli altri discepoli hanno davvero lasciato tutto per seguire Gesù e quindi non hanno messo in gioco solo delle cose, ma la loro stessa vita! La risposta di Gesù è spiazzante e al tempo stesso rivela la straripante generosità di Dio: «Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna». Questo detto di Gesù è completo perché risponde alla domanda di Pietro in tutti i suoi risvolti. Risponde alla questione materiale: avrete il centuplo! Non è solo un modo di dire iperbolico, è proprio la verità che ha sperimentato chiunque abbia seguito il Signore in qualsiasi vocazione. Siamo noi che a volte pensiamo che Dio ha il “braccino corto” o che sia “avaro” nel concedere le Sue grazie. Basterebbe rileggere con attenzione il Prologo di Giovanni per capire cosa ci ha dato il Padre: «Dalla sua pienezza (di Cristo) noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia» (1,16). Oppure ancora l’Evangelista Giovanni: «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna» (3,16). A fronte della nostra paura di “perdere” Gesù risponde con la promessa di occuparsi di tutto ciò che è necessario per nostra vita. Così infatti raccontava il Vangelo di due domeniche fa: «Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro» (Matteo 10,29), come a dire che se il Padre è attento perfino ai passeri che valgono due soldi, quanto più sarà sollecito per noi che valiamo… il Sangue del Figlio! Ma ciò che dice Gesù risponde anche alla questione del destino ultimo dell’uomo: «Avrà in eredità la vita eterna». Seguire Lui ci educa a dilatare il cuore per vivere della Sua stessa generosità e la morte non avrà l’ultima parola sul nostro destino. La morte è forte, più forte di noi, ma è solo parola penultima, perché l’ultima Parola è di Dio ed è la vita eterna. Allora seguire Gesù se da una parte ci farà perdere alcune cose, d’altra parte ci farà guadagnare infinitamente di più. Potremmo prendere un esempio dalla natura per capire questo dinamismo: quando di pota una pianta lo si fa per renderla ancora più fruttuosa! Così è anche per noi: “lasciare” qualcosa per Gesù significa mettersi nelle condizioni di crescere ed essere più fecondi perché arricchiti dalla generosità di Dio che rende più bella la nostra vita e ricca la nostra esistenza terrena.

Caro Gesù,
chissà se dopo duemila anni
Ti sei stancato dei nostri calcoli.
Mentre Tu doni liberamente
la Tua vita per noi,
noi ci preoccupiamo di conservare la nostra
per egoismo e paura.
Mentre Tu ci avvisi che chi vorrà
salvare la propria vita la perderà,
noi ci affanniamo a salvarci con l’illusione
che più cose abbiamo
e più siamo al sicuro.
Mentre Tu parli di “lasciare”
cose e persone per seguire Te,
noi ci affanniamo a prendere
come se dovessimo viverci per sempre
dentro questo mondo.
Mentre Tu ci desideri liberi
e leggeri come i passeri,
noi ci appesantiamo con le zavorre
delle ricchezze morali e materiali
che induriscono il nostro cuore.
Mentre Tu ci avvisi che non è possibile
servire Dio e il denaro,
noi proviamo
a mettere in cassaforte anche Te.
Rendici poveri di spirito
per imparare a dipendere solo da Te.
Facci comprendere
che la bilancia della Tua misericordia
è furbescamente truccata:
sì, perché noi mettiamo uno
e Tu metti cento!
Vinci i nostri attaccamenti disordinati
con la straripante generosità
del Tuo Amore.
E la smetteremo finalmente
di fare calcoli.
Scopriremo di avere un cuore grande
dilatato dalla Tua presenza in noi.
E la nostra sequela acquisterà
un passo più veloce
perché avremo capito
che con l’Amore si vince sempre,
con l’Amore si va lontano.
Sì, fino alla Vita Eterna.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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