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Unità e pace

Unità e pace

In un mondo sconvolto da guerre, violenze e divisioni, abbiamo bisogno di pace. Non una pace a buon mercato. Ma quella pace che nasce dall’unità. Pace che è dono del Risorto (cfr. Gv 14,27) e frutto dello Spirito Santo (cfr. Gal 5,22). Un dono dispensato con larghezza dalle mani dolcissime di Colei che è Regina della Pace e Madre dell’Unità. “Regina delle Vittorie”: così l’abbiamo invocata qualche giorno fa, nella commovente Supplica composta dal Beato Bartolo Longo. Ma anche “Regina di pace e di perdono”. Sì. Perché l’unica vera vittoria è quella del bene, della pace e dell’unità. Ecco perché abbiamo gridato con fede al Suo Cuore di Madre: “Concedi la pace all’umana Società!”.

La seconda domenica di ottobre è consacrata a Lei. Alla Regina delle Vittorie del SS. Rosario di Pompei. Il Rosario infatti è un’arma. Arma potente che assicura la vittoria. Contro il male a tutti i livelli: nelle anime, nelle famiglie, nella società. Perché è “catena dolce che ci rannoda a Dio”. Come ha osservato p. Francesco, il rosario è “una catena che ha una delle due estremità sulla Terra e l’altra in Cielo. Se lo preghiamo con fede, ci unisce profondamente a Dio e ai fratelli”. Riportando nel cuore la vera pace.

“Saranno un’unica carne”(Gen 2,24). È il fondamento biblico dell’indissolubilità del matrimonio, proposto dalla Liturgia domenicale. Ma non solo. La Parola ci ricorda che ogni persona ha una vocazione nuziale. È chiamato cioè alla relazione: “Non è bene che l’uomo sia solo” (Gen 2,18). Siamo fatti per l’unione con Dio e con i fratelli. Ecco perché è indispensabile mettere al primo posto il valore dell’unità. E chi meglio di Maria può ottenerci questo dono, insegnandoci a custodirlo? Lei che ha accompagnato i primi passi della Chiesa nascente, aiutando a ricomporre le inevitabili divergenze? Ecco perché, proprio in questa domenica così speciale, ci siamo affidati a Lei. Dopo la recita corale della Supplica, il celebre quadro è passato in mezzo ai fedeli. Come segno della sua presenza materna. E dopo la Messa ognuno ha potuto sostare in preghiera davanti alla dolcissima immagine.

Ancora a Lei abbiamo guardato nel Terzo Sabato dell’Immacolata, in preparazione all’8 dicembre. Anche stavolta numerosissimi i pellegrini presenti. E p. Gaetano Lombardo ci ha immersi nel grande mistero dell’Annunciazione (Lc 1,26-38). Presentandoci la “Piena di grazia” come Colei che ci aiuta a gioire, superando le eccessive tristezze, spesso alimentate dal Maligno. Colei che è “trasparenza di Dio”. E che può guidare anche noi, feriti dal peccato originale, in un cammino di progressiva assimilazione a Cristo. Trasformando ogni ostacolo in trampolino di lancio. E vivendo anche le inevitabili prove della vita con profonda pace del cuore.

Unità e pace. Comunione e fraternità. Queste parole si sono fatte carne, in questa settimana, anche attraverso alcuni momenti speciali. Infatti numerose sono state le occasioni di incontro con tanti fratelli e sorelle che condividono con noi la vocazione di speciale consacrazione a Dio. Una piccola missione ha portato p. Antonio Carfì, sor. Lella e sor. Annamaria sulle coste della Sicilia. Per condividere un momento di grazia: la festa della Madonna della Libera a Partanna (TP). Un santuario animato dalla Fraternità Francescana di Betania, con cui da anni è vivo un rapporto di fraterna amicizia. È stata un’occasione di confronto, aiuto reciproco e gioiosa condivisione.

E ancora, alla Cittadella dell’Immacolata abbiamo ospitato vari religiosi. I padri Rogazionisti (fondati da s. Annibale M. di Francia) della comunità di Messina, cha hanno vissuto qualche giorno di ritiro prima di affrontare gli impegni dell’anno pastorale. E poi alcuni figli grande s. Francesco da Paola: p. Domenico Crupi, un diacono terziario e alcuni postulanti dell’Ordine dei Minimi, che hanno trascorso una giornata di preghiera e fraternità alla Cittadella. Una feconda comunione. Che ci aiuta a riscoprire, nella ricchezza e nella varietà dei carismi, la bellezza di appartenere ad un’unica grande famiglia: la Chiesa.

Infine, i sacerdoti della zona pastorale di Villa s. Giovanni hanno scelto la Cittadella come sede per il ritiro zonale. Con la catechesi tenuta dal nostro p. Giuseppe Saraceno, momenti di adorazione, deserto, programmazione. Per concludere con il pranzo, condiviso nel clima di accoglienza calorosa e familiare che contraddistingue la nostra Fraternità.

Com’è bella l’unità! Spesso si fa fatica a costruirla. Ma ne vale davvero la pena! Lei, la nostra Madre dolcissima, ci guarda tutti come figli. Piccoli, deboli, bisognosi di sostegno. Ma capaci di cose grandi con l’aiuto di Dio. E Lei, la Madre, gioisce quando ci vede uniti, come veri fratelli. Chiediamo a Lei di diventare, soprattutto all’interno della Chiesa, strumenti luminosi di unità e pace. Solo allora saremo davvero luce e sale della Terra (cfr. Mt 5,13-16). E il mondo crederà e accoglierà la pace: “Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35). Con la ferma decisione di impegnarci di più in questa direzione, continuiamo a implorare il dono della salvezza per il nostro mondo assetato di pace: “Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l’Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore! Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!”.

Orari

Sante Messe Domenicali

8.30
10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.15 Lodi e Santa Messa (6.30 Sabato)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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