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Un cuore spalancato per noi

Un cuore spalancato per noi

Del Suo Cuore abbiamo parlato. Il Suo Cuore abbiamo contemplato. Lo abbiamo adorato, lodato, ringraziato. E nel cuore di questo mese di grazia, l’abbiamo finalmente celebrato. Con gioia, gratitudine, amore, alla Cittadella dell’Immacolata. Come Lui stesso ha chiesto, più di quattrocento anni fa, a s. Margherita Maria Alacoque. La solennità del Sacro Cuore di Gesù, in continuità con quella del Corpus Domini, è stata un momento di grazia. In cui il Suo amabilissimo Cuore si è spalancato per ciascuno di noi. E da cui abbiamo attinto in abbondanza alle sorgenti stesse dalla nostra salvezza (cfr. Is 12,3).

«La solennità del Sacro Cuore di Gesù ci ricorda quanto Gesù ci ha amati e quanto noi dobbiamo amarlo»: questa la sintesi offerta da p. Santo Donato nella solenne celebrazione del Primo Venerdì dopo il Corpus Domini. E ci ha invitati ad un profondo esame di coscienza: «Io, conosco Gesù? In questi anni, sono cresciuto nella conoscenza e nell’amore per Gesù?». Riprendendo il celebre insegnamento di s. Teresa d’Avila, ha poi osservato: «Non si può amare una persona che non si conosce. Che bello conoscere il Signore! Perché è dalla conoscenza che nasce l’amore. Quando si conosce Gesù, tutto si ritiene spazzatura in confronto al suo Amore (cfr. Fil 3,8)». La conclusione è stata una preghiera piena di riconoscenza: «Grazie Sacro Cuore di Gesù, perché per me sei nato, per me sei morto sulla croce, per me sei risorto. Grazie Gesù, perché senza di te la vita è solo paura e nervosismo. Invece con Te diventa un’avventura meravigliosa!».

Questo stesso dolcissimo Cuore, che palpita d’amore per noi, vivo e vero, nell’Eucarestia, abbiamo continuato ad adorare anche dopo la s. Messa. In spirito di riparazione, come da Lui stesso richiesto. Attraverso una processione eucaristica con cui lo abbiamo portato per i viali della Cittadella. E, spiritualmente, per le strade di tutto il mondo. Quel mondo che sembra aver dimenticato il Suo tenerissimo amore. Con una preghiera spontanea al termine della processione, p. Santo ha affidato la nostra comunità religiosa e tutti i fedeli presenti al Sacro Cuore. Chiedendogli di proteggere in particolare i bambini, i giovani e gli ammalati. E senza dimenticare un’intenzione speciale per i nostri cari defunti.

La domenica successiva la Parola ha fatto riecheggiare forte nei nostri cuori la voce del Maestro. Che ancora oggi chiama i suoi discepoli, inviandoli a mietere una messe sempre abbondante (cfr. Mt 9,37). Sull’invio missionario dei cristiani laici si è soffermato p. Francesco. Infatti non sono solo i chiamati al sacerdozio o alla vita consacrata a doversi impegnare nella vigna del Signore. Ma ogni battezzato, in quanto tale, è già missionario. Ecco allora l’invito a spostare più in alto l’asticella della nostra generosità, attraverso una carità che vada ben oltre il semplice dovere. Librandosi in alto, fino alle vette di un amore oblativo, che – mosso e sostenuto dallo stesso Amore divino – arrivi a donarsi “senza misura”.

Già: puntare in alto. Verso le vette della santità. Un volo da spiccare non da soli, ma con il Signore: “Ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatto venire fino a me” (Es 19,4). La splendida immagine biblica ha offerto a p. Antonio Carfì lo spunto per un originale parallelismo. «L’aquila vola più in alto di tutti glia altri uccelli. Ecco perché porta i suoi piccoli sul dorso: perché sa che dall’alto non può arrivare nessun pericolo. È anche l’unico volatile che può fissare il sole senza rimanerne accecato. La grande Aquila che spalanca le sue ali per noi è Cristo Crocifisso! Egli ci porta in salvo sulle sue braccia e ci rende capaci di guardare il Sole, cioè di entrare in comunione con Dio».

Uno sguardo dall’alto, dal Cuore stesso di Dio. Che ci consente di non fermarci alle tante «letture al negativo, cariche di giudizi», sul mondo di oggi.  Perché il mondo «è stato creato da Dio, ed è pieno di tante cose buone e belle». E allora “la messe è abbondante” (Mt 9,37) diventa «il grido di fiducia e di speranza di un Gesù che, col sorriso sulle labbra, invita i suoi discepoli a lanciarsi nella missione». E rinnova questo invito anche a noi, oggi: «A questa umanità che appartiene a Dio dobbiamo ricordare che Lui è Amore». La messe è abbondante: si aprono sconfinate possibilità di annuncio del Vangelo, che proprio questa società secolarizzata e spiritualmente inaridita chiede con urgenza a noi cristiani. Fragili e peccatori come tutti, ma forti di un incontro autentico con il Suo Amore. Che ci rende capaci di dare gratuitamente ciò che gratuitamente abbiamo ricevuto (cfr. Mt 10,8).

Tra i luminosi segni della messe che biondeggia nel campo della Chiesa, i vari gruppi accolti questa settimana. Venuti ad attingere l’acqua fresca dello Spirito per poi tornare più forti a lavorare nella vigna del Signore, nelle rispettive comunità. Due gruppi del Rinnovamento nello Spirito Santo, uno di Reggio Calabria (parrocchia San Giorgio extra) e l’altro di Palmi (parrocchia Maria SS. del Rosario), hanno vissuto una giornata di spiritualità alla Cittadella. Graditissima anche la visita della parrocchia SS. Filippo e Giacomo in s. Agostino (RC), accompagnata da padre Gabriele Bentoglio, Superiore dei Padri Scalabriniani di Reggio Calabria e Delegato Arcivescovile per la vita consacrata. Che ha fatto un dono prezioso alla nostra Fraternità: una reliquia del suo fondatore, san Giovanni Battista Scalabrini. La comunione si è fatta più intensa nella concelebrazione eucaristica e nella gioiosa condivisione fraterna dopo la Messa.

Il nostro cuore è pieno. È in pace. Perché riposa tranquillo sul Cuore di Colui che ha detto: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero” (Mt 11, 28-30). Sì, vogliamo vivere quest’ultima settimana di giugno immersi nel Suo Cuore. Implorando che i nostri cuori divengano sempre più simili al Suo. Per cantare con la nostra vita la straordinaria potenza del suo Amore!

Orari

Sante Messe Domenicali

8.30
10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.15 Lodi e Santa Messa (6.30 Sabato)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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