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O Immacolata!

O Immacolata!

“O Immacolata, Immacolata, Immacolata! Quant’è dolce, quant’è gradito al cuore di un figlio il Tuo Nome santo! Come risuona piacevolmente nell’anima! Che stupenda melodia!” (SK 991R). Così s. Massimiliano M. Kolbe cantava, in un’estasi d’amore, alla Vergine santa. E seguendo gli accenti del suo canto, anche noi, alla Cittadella dell’Immacolata, abbiamo elevato dolci inni di lode alla SS. Trinità per averci donato questa Creatura tutta bella, risplendente di amore e di umiltà. Questa creatura che è nostra Madre! E che ci prende per mano, perché anche noi diveniamo santi e immacolati nell’amore (cfr. Ef 1,4).

L’8 dicembre è festa grande per la Cittadella. È la nostra festa! Non solo perché siamo Piccoli Fratelli e Sorelle dell’Immacolata, tutti consacrati a lei, “sua cosa e proprietà”, secondo la spiritualità kolbiana. Ma anche perché siamo convinti che l’Immacolata sia modello per ogni cristiano. Anzi, per ogni persona, creata ad immagine di Dio. Per questo ogni anno annunciamo, celebriamo, cantiamo con gioia questo meraviglioso mistero.

La vigilia della solennità è stata ricca di preghiera. Al mattino abbiamo varcato le porte della chiesa dell’Immacolata di Porelli (Bagnara Calabra) per la solenne concelebrazione eucaristica, presieduta dal nostro Custode p. Santo Donato. Che ha espresso parole di gratitudine per la vicinanza che negli anni la comunità porellese ha sempre dimostrato verso la nostra Fraternità. Fuoco d’amore è stata poi l’omelia di p. Antonio Carfì. Che ha presentato Maria come il Roveto Ardente (cfr. Es 3,1-6) e la Fiamma che custodisce il nuovo Albero della Vita, Cristo Gesù (cfr. Gen 3,24).

A questi titoli mariani ne abbiamo aggiunti molti altri nella Veglia serale. Attraverso il solenne canto dell’Akathistos, che loda la “Vergine Sposa” con una multiforme sequenza di suggestive immagini, tratte dalla Scrittura e dalla tradizione liturgica bizantina. Numerosissimi i fedeli che hanno affollato la nostra cappella per questo intenso momento di preghiera.

La prima Messa dell’8 dicembre è stata celebrata da p. Santo Donato. Che ci ha regalato la bella immagine dello specchio: «L’Immacolata è uno specchio in cui ciascuno di noi è invitato a riflettersi. Lei è stata ed è ciò che noi siamo chiamati a diventare». La bellezza purissima di Maria ci ricorda la nostra vocazione alla santità: «L’unico vero problema per un cristiano è non farsi santo. Oggi l’Immacolata ci dice: “Cari figli, voi mi guardate e vi specchiate in me. Per una grazia speciale io sono stata preservata dal peccato originale, ma anch’io ho avuto le mie lotte. Voi siete chiamati a lottare contro il male!”». Perché, nel mistero della comunione dei santi, «come il peccato di uno ricade su tutti, così anche la santità di uno apporta beneficio a tutto il corpo mistico».

Nella seconda Messa mattutina, con intensa gioia e commozione, ottantatré fedeli hanno rinnovato l’intenzione di vivere più intensamente la propria consacrazione battesimale all’interno della Fraternità laicale dei Pellegrini dell’Immacolata. Questo primo gruppo fondativo sta già attirando tanti altri allo stesso cammino. P. Francesco ha augurato loro di essere sempre più “le mani, i piedi, il cuore di Maria in questo mondo tanto bisognoso d’amore”. E li ha invitati a “sorridere sempre, anche nelle avversità”, perché la luce del loro sorriso sia testimonianza e consolazione per tutti.

L’azzurra luce di Maria ha brillato dolcemente anche nei giorni successivi all’8 dicembre. Sì, perché domenica 10 il nostro fra Giuseppe Musarella ha salito il primo “gradino” che lo porterà all’ordinazione sacerdotale. Nella celebrazione eucaristica al Duomo di Reggio Calabria, l’Arcivescovo Mons. Fortunato Morrone ha conferito a lui e ad altri sette candidati il ministero del Lettorato. Proprio in un giorno mariano: la Beata Vergine di Loreto.

Nella Seconda Domenica d’Avvento p. Santo ha commentato lo splendido brano del profeta Isaia offrendone un’originale lettura mariologica, in continuità con la solennità dell’Immacolata: «“Consolate, consolate il mio popolo!” (Is 40,1). Ci sono forse parole più rassicuranti di queste? Il Signore desidera consolarci. E per farlo si serve di Maria», strumento privilegiato della consolazione divina. «Se tu la chiami, lei subito ti risponde: “Sono qui, figlio mio, sono la tua Mamma. Forse non posso cambiare il tuo carattere o toglierti la croce. Però ti sto vicino, ti consolo, faccio di tutto per alleggerire ed illuminare la tua croce. Lasciati cullare, portare da me che sono la tua Consolatrice”». P. Francesco si è invece concentrato sulla figura di Giovanni il Battista (Mc 1,1-8), presentandolo come colui che annuncia la venuta di Gesù-nuovo Mosè, che libererà definitivamente il suo popolo.

Nella Messa serale per la prima volta fra Giuseppe ha portato all’altare l’Evangeliario. Iniziando così ad esercitare il suo nuovo ministero di Lettore: un impegno più intenso perché la Parola di Dio fruttifichi nel cuore dei fedeli. Emozionato, ha poi rivolto parole di gratitudine alla Fraternità, alla sua famiglia e a tutti gli amici della Cittadella che lo stanno accompagnando nel cammino. E dopo la celebrazione, la gioia si è trasformata in allegria fraterna! Con giochi e quiz organizzati per fra Giuseppe da alcuni Fratelli e Sorelle. Per concludere con la torta e un piccolo buffet di dolci. Espressione calorosa dell’affetto dei nostri laici, ormai parte della nostra famiglia religiosa, che condividono con noi dolori e gioie.

Restando in attesa del Sole che sorge, e ormai rischiarati dai dolci raggi dell’Aurora, camminiamo più spediti verso il Natale. Vivendo alla Cittadella, “grembo” dell’Immacolata, ancora numerosi momenti di condivisione, preghiera e fraternità.

Orari

Sante Messe Domenicali

8.30
10.30
18.00


Preghiera quotidiana

La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
alla preghiera comunitaria

6.15 Lodi e Santa Messa (6.30 Sabato)
12.00 Ora media e Santo Rosario
16.30 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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