Una situazione difficile. Una relazione complessa. Una malattia fisica. Un disagio psicologico. Un turbamento spirituale. Una tentazione che sembra impossibile sconfiggere. Un peccato in cui si ricade sempre. Chi di noi non ha un “nodo” da sciogliere? O forse più di uno. “Il nodo della disobbedienza di Eva ha avuto la sua soluzione nell'obbedienza di Maria. Ciò che Eva aveva legato con la sua incredulità, Maria lo ha sciolto con la sua fede” (s. Ireneo di Lione). Ecco l’aiuto potente che Dio ci offre. L’intercessione di Lei, Regina e Madre capace di sciogliere ogni nodo. Basta che deponiamo i nostri nodi, con la fiducia di un bambino, nelle sue mani immacolate.
Abbiamo vissuto questa meravigliosa esperienza alla Cittadella dell’Immacolata. In un giorno dedicato all’impossibile. Sì, perché la liturgia di domenica 28 luglio ci presentava un Vangelo in cui, più che mai, contempliamo che “nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,37). La moltiplicazione dei pani e dei pesci. Uno dei miracoli più straordinari compiuti da Gesù (cfr. Gv 6,1-15). Tra i numerosissimi partecipanti alla s. Messa, alcuni fedeli del Santuario “S. Maria della Grazie” di Gallico (RC), con il Rettore p. Gaetano Lombardo. Che dopo aver vissuto una giornata di ritiro, hanno collaborato all’animazione liturgica. “Essendo vero Dio, Gesù avrebbe potuto creare i pani dal nulla”, ci ha ricordato padre Francesco. E invece attende, e accetta la proposta del giovane che offre cinque pani e due pesci. Cosa significa questo? Che Dio, “per compiere miracoli, per sfamarci e riempire i nostri vuoti, vuole la nostra collaborazione. Quanti miracoli sarebbero accaduti nella nostra vita, se avessimo avuto fede!”.
Oggi questo “impossibile” passa, per volontà di Dio, dalle mani purissime di Maria, Mediatrice di tutte le grazie. Perciò dopo la s. Messa abbiamo vissuto il suggestivo rito dell’incendio dei nodi. Riprendendo il brano evangelico, padre Francesco ha osservato: “Come i pani si moltiplicano solo nelle mani di Cristo, così anche i nostri nodi si sciolgono solo nelle Sue mani. Attraverso quelle dell’Immacolata. Oggi deponiamo i nostri nodi in mani sicure!”. E ha rievocato la splendida storia da cui ha origine questa devozione. Gli sposi in crisi che nel 1615, nella cittadina tedesca di Augsburg, videro il loro matrimonio salvato grazie all’intercessione della Vergine Maria. Poi ogni fedele ha gettato il proprio nodo nel braciere ardente, simbolo dell’Amore onnipotente di Dio.
E in questa settimana, feconda di grazia, abbiamo vissuto altri momenti speciali. Abbiamo ospitato p. Rocco Timpano OFMCap, che ha guidato un corso di esercizi spirituali per alcune Suore Piccole Operaie dei Sacri Cuori, fondate dal beato Francesco Maria Greco. Godendo della bellezza della Cittadella, del raccoglimento dei suoi tanti angolini di preghiera. E dell’ospitalità affettuosa dei Piccoli Fratelli e Sorelle dell’Immacolata. Giorni di grazia, in cui riprendere in mano i “nodi” della propria vita consacrata per affidarli a Maria. E lasciare che sia Lei a moltiplicare la gioia di una totale donazione a Cristo.
Una donazione che ha bisogno di essere rinnovata. Anche attraverso momenti di comunione e confronto. Come quello vissuto dai sacerdoti della nostra Fraternità mercoledì 1 agosto. Il “mese delle stelle” è iniziato per loro nel fresco rigenerante della montagna. In cui hanno riscoperto la bellezza di camminare insieme, da veri fratelli, lavorando con impegno e letizia a servizio della Chiesa.
Per concludere con un appuntamento imperdibile: il Primo Venerdì del Mese. Nel raccoglimento della Cappella esterna, sotto i tigli. “Un luogo nascosto, che ci richiama all’intimità”, ha ricordato padre Francesco. “Quella stessa intimità che dobbiamo cercare con il Cuore di Gesù”. Compassione e riparazione: questi i due cardini della spiritualità del Sacro Cuore. Che siamo chiamati a vivere attraverso la preghiera, la penitenza e la carità. Dopo la s. Messa, la bellezza del cuore a Cuore con Lui, nell’Adorazione eucaristica. E il suo passaggio in mezzo a noi, fonte di guarigione e liberazione. Così, Gesù scioglie il nodo della nostra incredulità, del nostro peccato, della nostra durezza di cuore. E ci dona un cuore nuovo (cfr. Ez 26,36). Il suo stesso Cuore, per amare in modo divino.
Grazie Gesù! Grazie perché nel braciere ardente del tuo Cuore ogni nostro nodo viene bruciato. Grazie perché tu realizzi tutto questo attraverso le mani purissime della nostra Mamma Immacolata. Forse non sempre come o quando vorremo noi. Ma molto più e molto meglio di come faremmo noi. Aiutaci ad affidarci sempre più a te. E vivremo da persone riconciliate. Capaci di aiutare tanti altri a sciogliere i propri nodi. Con la forza e la dolcezza del tuo stesso ardentissimo Amore.