"Quanto è dolce la via dell'amore!". È la piccola via ideata dalla piccola Teresa per tutte le anime piccole. È la via che seguiamo noi, Piccoli Fratelli e Sorelle dell'Immacolata. Noi che abbiamo scelto come principale patrono un gigante della santità, Massimiliano Kolbe. Innamorato però della piccola grande santa di Lisieux.
È da lui che abbiamo ereditato un affetto intenso per s. Teresa di Gesù Bambino. Definita "la ragazza più amata al mondo". Sì, perché lo sguardo dolce e intenso di questa giovanissima carmelitana ha un che di magnetico. Quando poi si scopre la sua spiritualità, si rimane conquistati. Perché è una splendida armonizzazione di fiducia, abbandono e infanzia spirituale con un'ardente desiderio di martirio e di grandezza. Colei che si definiva "granello di sabbia", "piccolo fiore" o "fragile canna", era la stessa che nutriva sin da bambina il desiderio di diventare una "grande santa".
Il segreto? Un ascensore. Grande innovazione tecnologica per la sua epoca. Che le ispirò questa geniale metafora: “Vorrei anch'io trovare un ascensore per innalzarmi fino a Gesù, perché sono troppo piccola per salire la dura scala della perfezione. L'ascensore che deve innalzarmi fino al Cielo sono le tue braccia, Gesù! Per questo non ho bisogno di crescere, al contrario bisogna che resti piccola, che lo divenga sempre più”.
Ecco allora la sublime bellezza della sua piccola via, la via dell'infanzia spirituale, la via dell'amore: "Senza dubbio si può anche cadere, si possono commettere infedeltà, ma l'amore, sapendo trarre profitto da tutto, velocemente consuma tutto quanto può dispiacere a Gesù, non lasciando che un'umile e profonda pace in fondo al cuore".
Ieri sera nella nostra cappella, già adornata con l'immagine e la reliquia della santa, abbiamo celebrato il suo "pio transito". Rivivendo, con intensa commozione, gli ultimi istanti della sua vita. Riascoltando le sue ultime parole, traboccanti di dolore ma insieme di amore. Un amore "forte come la morte" (Ct 8,6). Che la fece esplodere nell'estatico grido finale: "Mio Dio, io vi amo!". Si realizzava così il suo grande sogno. Espresso nella celebre poesia "Viver d'amore": «Vivere d'amore, che strana pazzia! Amarti, Gesù, che feconda perdita! Ogni mio aroma è tuo, per sempre. E voglio cantare, lasciando il mondo: “Io muoio d'amore!”. Gesù, avvera il mio sogno, morir d'amore!....».
Cara piccola Teresa, compi anche per noi la tua promessa: "Passerò il mio Cielo a far del bene sulla Terra". Fai scendere anche su di noi quella "pioggia di rose" che hai promesso ai tuoi amici fino alla fine dei tempi. Guarda al nostro mondo straziato dalla guerra, dalla violenza, dall'immoralità dilagante. E con la tua intercessione rendici infaticabili costruttori della civiltà dell'amore. A partire dalla piccola via dell'amore che ci hai lasciato come preziosa eredità. E che padre Kolbe ha incarnato, fino al martirio, con la parola e con l'esempio: "Solo l'amore crea!".