Il sole infuocato di agosto ha ormai lasciato spazio alla fresca brezza di settembre. Che invita a rimettersi in cammino, dopo la lunga pausa estiva. Per ripartire con le attività lavorative, scolastiche, organizzative. Senza dimenticare la dimensione spirituale. Sì, perché anche l’anima deve “ripartire”. Attingendo forza vitale dal dialogo con Dio. Che nutre la motivazione soprannaturale delle nostre attività quotidiane: collaborare al suo disegno di salvezza per l’umanità intera.
Un disegno di salvezza racchiuso in un Cuore pieno d’amore. È il Cuore di Cristo, tempio della SS. Trinità. Questo Cuore abbiamo contemplato, adorato, invocato nel Primo Venerdì di settembre. In cui la parabola delle dieci vergini (Mt 25,1-13) ci ha mostrato come accogliere questo smisurato amore. Attraverso due immagini: la lampada e l’olio. «La lampada rappresenta la fede, l’olio la carità. La fede senza le opere è morta (Gc 2,26)» - ci ha ricordato p. Francesco - «perciò è importante non procrastinare gesti concreti di amore e solidarietà. Perché, come insegna s. Giovanni della Croce, alla sera della vita saremo giudicati sull’amore».
La dimensione dell’amore ci ha accompagnati anche nella liturgia domenicale. Attraverso l’annuncio della Passione, che scandalizza Pietro e che Gesù conferma invece come massima testimonianza dell’amore divino per l’uomo (Mt 16,21-27). «Davanti al Crocifisso, davanti ad un amore così smisurato, dovrebbe nascere in noi il desiderio di fare qualcosa per ricambiare almeno in parte questo amore», ha osservato p. Francesco. Il duro rimprovero di Gesù a Pietro è anche per noi scuola di obbedienza al disegno salvifico di Dio, che a volte passa per la strada stretta della sofferenza. Attenzione allora alla mentalità del mondo, che in modo subdolo, e a volte addirittura attraverso la voce di persone a noi care, vuole farci desistere dalla radicalità del Vangelo: “Non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini” (Mt 16,23).
Oltre ai numerosissimi fedeli radunatisi la domenica per le s. Messe e le confessioni, in questi giorni molte famiglie, coppie e gruppi hanno varcato i cancelli della Cittadella per conoscerne meglio la spiritualità. La cordiale accoglienza dei consacrati ha colpito i visitatori, che si sono sentiti subito “a casa” nella Città di Maria. Avvolti dalla bellezza, dalla pace, dallo spirito di preghiera e dal calore umano della comunità. Abbiamo avuto la gioia di ospitare anche vari religiosi e religiose: Frati Minori Conventuali, Salesiane Oblate del S. Cuore e Missionarie della Carità.
Anche tanti giovani sono stati attirati dalla tenerezza dell’Immacolata. Con il Coro “Giovani Note Celesti” di Delianuova (RC) abbiamo condiviso la passione per la musica attraverso un’adorazione eucaristica animata da voci e strumenti. Un momento di intensa spiritualità, coronamento di una giornata in cui i ragazzi hanno conosciuto più da vicino la Cittadella attraverso un percorso di catechesi itinerante. Il tutto alla luce del tema “Sei un prodigio” (cfr. Sal 139), per riscoprirsi chiamati sin dall’eternità da un Dio che è tutto Amore.
Per concludere con l’allegria degli adolescenti della parrocchia San Giuseppe-SS. Salvatore di Cataforio S. Salvatore (RC), che hanno vissuto una giornata di ritiro tra riflessione, preghiera, giochi e attività: tutto a cura dei consacrati della Cittadella. Sì, la freschezza dell’autunno ci spinge ad una ripartenza all’insegna della rinascita spirituale. La Cittadella dell’Immacolata, ancora una volta, si offre come grembo di questa rinascita, tra le braccia materne di Maria.