5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

8 Aprile 2025 - Martedì

8 Aprile 2025 - Martedì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Giovanni - Gv 8,21-30

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?».
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».
Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.
Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.

Nel dialogo-scontro di oggi Gesù fa un’affermazione sorprendente e scandalosa per i Giudei (e probabilmente per gli uomini di ogni tempo) poiché si fa uguale a Dio. Infatti per due volte esclama: «Io Sono». È la stessa definizione che Dio dà di sé stesso a Mosè nell’esperienza del roveto ardente (cfr. Esodo 3,14). Apertamente adesso Gesù annuncia di essere il Figlio del Padre! La conseguenza è di portata inimmaginabile dal momento che a questa fede in Lui come Dio è legato il perdono dei peccati: «Se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati»! A chiunque pone la questione sull’identità del Cristo, il Vangelo risponde: è l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo. E qual è il peccato del mondo? Verrebbe voglia di fare subito l’elenco dei peccati nostri (e degli altri, che certe volte sembra che conosciamo meglio dei nostri…). Ma i cosiddetti peccati in realtà sono il frutto del vero peccato che è questo: la non conoscenza di Dio. Nella dinamica del peccato originale, il Maligno non ha detto ad Adamo ed Eva che Dio non esiste. Ha fatto qualcosa di molto più insidioso: ha dato loro un’immagine sbagliata di Dio, un’immagine falsa, ossia quella di un Dio geloso della Sua divinità, che mette paletti all’uomo perché lo ha creato, sì, ma non lo vuole felice! A partire da quel momento l’Uomo di ieri, di oggi e di sempre (e quindi anche io e tu) veniamo tentati nel sostituire la vera immagine di Dio con gli idoli: denaro, successo, sessualità disordinata, potere… Ecco perché Gesù è venuto a rivelarci chi è Dio: è il Padre, Suo e nostro! Non per caso l’unica preghiera che Gesù ci ha insegnato è proprio il Padre nostro. E la rivelazione scandalosa prosegue con queste parole di Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono». Cioè, la conoscenza dell’amore di Dio per noi non è legata ai miracoli o alle manifestazioni straordinarie, ma all’innalzamento, ossia alla Crocifissione! È questo il momento in cui si rivela a noi tutta la Passione di Amore di Dio per noi! Si rivela Dio nostro, perdonandoci e morendo per noi. Il Vangelo di oggi si conclude con l’annotazione che quel giorno molti credettero in Lui. Non sappiamo se avranno continuato a credere anche il Venerdì Santo oppure se quel giorno avranno gridato: “Crucifige, crucifige”. Una cosa invece la sappiamo ormai con certezza: se vogliamo credere veramente in Dio dobbiamo portarci ai piedi della Croce per scoprire che non è luogo di condanna e di vendetta, ma luogo di perdono e di riconciliazione con l’Amore. Pensi di portarti vicino ad una Croce, quella che magari hai nella tua stanza da letto? No, non quella o, almeno, non solo quella. Intendo la ‘mia’ croce, ciò che mi fa soffrire, ciò che mi limita, ciò che non ho accettato di me o degli altri, perché anche questa mia croce personale può diventare, con la fede, luogo dove Dio mi rivela il Suo Amore tenerissimo e fortissimo di Padre. Il peso lo sentirò ancora, ma avrò una forza ed una consolazione così grande che riuscirò a riempire di senso ogni avvenimento. E non vedrò più Dio come un nemico, ma come l’Amore della mia vita! Ed inizierà un’altra storia.

Caro Gesù,
ci siamo costruiti tante volte
delle false immagini di Te.
E Ti abbiamo immaginato
come una presenza pesante e limitante
per le nostre patetiche illusioni
di libertà e di felicità.
E quando qualcosa ci faceva soffrire
Ti ritenevamo responsabile della nostra tristezza.
Spesso il Maligno ci ha ingannato
dicendoci che Tu esisti, sì,
ma non ci ami, non Ti prendi cura di noi!
Poi un giorno, all’improvviso
è caduto il velo dai nostri occhi!
E la potenza della Tua Parola
ci ha fatto uscire
dai sepolcri del dubbio e della paura,
paura anche di Te!
E ci hai fatto capire che sei l’Amore.
E dal quel momento le croci,
la Tua e le nostre,
ci sono sembrate meno assurde.
Abbiamo cominciato a guardarci intorno
e abbiamo visto un mondo di crocifissi
ed abbiamo capito che non sei Tu
ad averci caricato della croce,
non sei Tu la causa delle nostre lacrime;
piuttosto sei venuto tra noi per prenderTi
tutta la nostra sofferenza
e riempire i nostri cuori della Tua consolazione.
E in questo folle scambio d’amore
ci siamo sentiti amati e sorretti da Te,
Cireneo delle nostre vie crucis,
Compagno di viaggio fedele
dei nostri pellegrinaggi terreni.
E questo ora ci basta!

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

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Orari

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