5 minuti con Gesù

Commento al Vangelo del giorno a cura di P. Antonio Maria Carfì

1 Agosto 2025 - Venerdì

1 Agosto 2025 - Venerdì

Carissimi Amici, buongiorno a tutti! Dio è Amore!

Mettiamoci in ascolto della Parola di Gesù:

Dal Vangelo secondo Matteo - Mt 13,54-58

In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.

Gesù si trova a Nazaret e diventa motivo di scandalo per i suoi compaesani, per coloro che lo hanno visto crescere fino al momento in cui, intorno ai trent’anni inizierà il suo ministero pubblico. Si scandalizzano perché non comprendono come questo Uomo che loro sono certi di conoscere sia così sapiente e capace di compiere prodigi. Certo, lo conoscono, sanno tracciarne le origini: «Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ecco il loro scandalo nasce proprio dalla presunzione di conoscere bene “il figlio del falegname”. Lo considerano una persona ordinaria, comune, è stato tanti anni in mezzo a loro senza manifestare nulla di particolare. Sono stati tanti anni con Lui e non hanno capito davvero chi fosse. Questo è il pericolo anche per noi. Avere la presunzione di conoscere bene il Signore, di sapere tutto di Lui e, quasi inconsapevolmente, di rinchiuderlo nei nostri schemi, di ingabbiarlo nelle immagini che ci siamo costruiti di Lui. Sì, perché noi esseri umani abbiamo un problema: anche con Dio vogliamo il pallino in mano noi! Proprio perché pensiamo di conoscerlo tentiamo di “portarlo dalla nostra parte”, di convincerlo a forza di preghiere che la nostra volontà in fondo è migliore della Sua. Corriamo il rischio concreto di restare delusi da Lui perché non esaudisce le nostre preghiere come vogliamo noi. Certo, perché rispetto ai nazaretani di duemila anni fa, noi ora sappiamo che Lui è vero Uomo e vero Dio e allora se è Dio “deve” farmi il miracolo, “deve” risolvermi quella situazione spinosa, “deve” farmi vincere tutte le battaglie, “deve” farmi avere ragione in ogni contesa. E se non lo fa, restiamo “scandalizzati” come i suoi compaesani di duemila anni fa! È dunque questo il pericolo anche per noi: la presunzione di conoscerLo. Probabilmente dobbiamo restituire al verbo “conoscere” tutta la sua pregnanza biblica, il significato che questo verbo ha nella Sacra Scrittura: “amare”. Conoscere Gesù non significa sapere tutto di Lui, i dogmi a memoria, avere letto libri, avere organizzato convegni e conseguito lauree in teologia. Conoscere Gesù significa accogliere il Suo Amore ed entrare in intimità con Lui. È una conoscenza che non ha la presunzione di spiegare e capire tutto e tutti i misteri della nostra e della Sua vita, ma che porta piuttosto a fidarsi di Lui, ad esprimere tutta la nostra adesione al Suo Amore attraverso una preghiera semplice, ma estremamente incisiva e che il Signore ama molto sentirsi rivolgere: “Gesù non capisco, ma mi fido di Te e mi affido a Te”. Conoscere/amare Gesù non vuol dire dimostrare scientificamente il Suo Amore per noi, perché l’Amore non si “dimostra” in laboratorio, ma si “mostra” con la vita. E se mai dovessero sorgerci dubbi sul Suo Amore basterà guardare il Crocifisso per capire quanto ci ha amati… e continua ad amarci! E non ci scandalizzeremo più di Lui, non pretenderemo più di imporgli la nostra volontà. Semplicemente impareremo giorno dopo giorno a fidarci di Lui, a consegnargli la nostra vita e i nostri sogni e progetti nella certezza che qualunque cosa accadrà, l’Amore sarà sempre dalla nostra parte e condurrà le nostre storie ingarbugliate verso un fine di salvezza.

Caro Gesù,
quanto è grande
soprattutto per noi che Ti frequentiamo
un po’ più da vicino
il rischio di restare scandalizzati da Te.
Quante volte Ti abbiamo velatamente
o apertamente accusato di essere
il responsabile della fame nel mondo,
delle guerre, dei disastri naturali,
dei nostri insuccessi nella vita.
Quante volte abbiamo avuto la presunzione
di dire a noi stessi e agli altri
che Ti conosciamo, perché frequentiamo la Chiesa,
preghiamo, facciamo delle opere di carità.
Però poi ci scandalizza
se non esaudisci le nostre preghiere,
come e quando vogliamo noi.
Ci scandalizza vedere i giusti soccombere
sotto il peso degli arroganti
e i poveri continuare a mendicare
un pezzo di pane e una carezza.
Forse perché in fondo ci scandalizza
la fine che hai fatto:
un Dio crocifisso e rifiutato.
Forse avremmo preferito un Dio glorioso
che non si sporcava le mani e i piedi
con la polvere della terra;
avremmo preferito un Dio solo Onnipotente
e non anche fragile e debole
come un Bambino in una Grotta
o un Uomo appeso ad una Croce.
E cominciamo a capire che “conoscere” Te
non significa sapere tante cose su di Te,
ma fare esperienza del Tuo Amore
che si fa Via, Verità e Vita
lungo i nostri fragili giorni terreni.
E dallo scandalo
passiamo allo stupore grato
per le cose stupende che compi per noi
nascoste nell’ordinarietà della vita.

Buona giornata a tutti! La Mamma Celeste ci benedica e sorrida sempre!

Liturgia

Orari

Sante Messe Domenicali

10.30
18.30


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La Fraternità accoglie quanti desiderano unirsi
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17.00 Vespri, Adorazione eucaristica e Santo Rosario

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